“Risulta veramente allucinante il tentativo disperato del sindaco Mismetti di rovesciare la realtà e tentare di distrarre l’attenzione dalle sue responsabilità nella distruzione di FILS, vittima della mala gestio dei dirigenti di nomina della sua maggioranza politica”.
A sostenerlo è Fausto Savini, capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.
“Riteniamo pertanto opportuno rispondere punto su punto all’intervista al sindaco Mismetti, nella quale ha paventato l’ipotesi, ridicola e ignobile, che mi sarei assentato con ‘l’obiettivo di far fallire le partecipate come in qualche altro Comune amministrato dal MoVimento 5 Stelle’. Chiaro il riferimento a Livorno dove il Sindaco Nogarin ha fatto con AAMPS, la partecipata dei rifiuti, quello che qualsiasi buon amministratore avrebbe fatto: non ricapitalizzare più un pozzo senza fondo di debiti, portare i libri in tribunale ed avviare la procedura di Concordato salvaguardando gli occupati. Ovviamente al Sindaco Mismetti è sfuggita la dichiarazione fatta dal Sottosegretario all’Economia e Finanze, Enrico Zanetti, membro del suo stesso partito che ha elogiato a piene mani l’operato di Nogarin.
La verità dei fatti è ben diversa: è stato il PD a creare questa situazione emergenziale di FILS, è stato il PD ad aver proposto quella mozione in discussione ed averla messa a fine dibattito e sono stati infine gli stessi consiglieri del PD ad aver fatto mancare il numero legale in Consiglio, prima che io uscissi dall’Aula. Il fatto che il sindaco tenti di scaricare sul Movimento 5 Stelle i suoi problemi politici interni e ci accusi di non volergli fare da “stampella” è veramente ridicolo.
Il sindaco Mismetti dovrebbe invece chiedersi perché quei consiglieri PD erano assenti? Hanno abbandonato l’Aula perché contrari nel merito alla mozione oppure è stato un gesto di sciatteria politica?
In ogni caso, la verità oggettiva su quanto avvenuto è questa, verità che Mismetti ha voluto travisare nell’intervista, suggerendo per il MoVimento 5 Stelle addirittura l’etichetta dei “sabotatori”.
Se c’è stato un sabotaggio, c’è stato da parte di chi ha governato (si fa per dire) fino ad oggi Foligno e FILS, distrutta progressivamente da anni di mala gestione sulla quale il Movimento 5 Stelle nulla ha potuto fare. Da tempo facciamo appelli e proposte costruttive per fermare il declino inesorabile di FILS, appelli e proposte sistematicamente ignorati dal sindaco Mismetti e dalla Giunta. Sarebbe stato facile strumentalizzare politicamente il disastro, ma abbiamo voluto dare un segnale di disponibilità costruttivo, purché la giunta Mismetti si impegnasse in un vero programma di discontinuità in grado di rendere FILS economicamente e finanziariamente sostenibile. Qualunque cittadino può cercare su internet per poter constatare quanti appelli abbiamo avanzato e quali sono state le risposte di Mismetti.
Il nostro obiettivo non è far fallire le municipalizzate, ma fare gli interessi dei cittadini, che sono invece disattesi dalla gestione PD delle municipalizzate.
L’obiettivo di farle fallire è il loro, e gli riesce benissimo, puntualmente, mediante la scelta di amministratori inadeguati che portano avanti una gestione scellerata.
Sistematicamente vengono dilapidate risorse pubbliche e ci si ricorda dei “lavoratori” e del “pubblico interesse” solo quando si devono chiedere soldi per la “ricapitalizzazione”, che nel gergo PD significa soltanto continuare a bruciare soldi pubblici nella stessa organizzazione che ha creato il problema, affidando la soluzione alle stesse persone che per anni hanno amministrato la partecipata e non sono riusciti in nessun modo a risolvere il problema, avendone avuto tutto il tempo e i mezzi per poterlo fare.
Mismetti e la sua giunta stanno cercando di far credere ai cittadini che la crisi di FILS possa finire solo con la “liquidazione”,prima ipotesi, che significherebbe una perdita certa per il Comune di Foligno e il rischio per i dipendenti di restare senza lavoro, oppure una “ricapitalizzazione” in stile PD, seconda ipotesi, che si tradurrebbe nel bruciare ulteriori risorse pubbliche, mantenendo al loto posto sempre quei personaggi vicino alla politica, che hanno già dimostrato (si fa per dire) le proprie capacità gestionali.
Quello che servirebbe, per l’interesse pubblico, sarebbe una vera “ristrutturazione” di FILS: creare un “piano industriale” serio, credibile e dettagliato di soluzioni concrete, ed è questa la terza via, quella che noi auspichiamo.
Il modo migliore per affrontare il problema è quello di affidare la predisposizione del piano e la sua futura implementazione ad un professionista serio, che si impegni in prima persona mettendoci la faccia, in questo difficile compito, una figura che sia capace di ascoltare le istanze dei lavoratori, dei cittadini e delle forze politiche tutte, non lasciando le redini ai “soliti noti”, facendo riferimento a possibili consulenze da parte dei liquidatori, come invece ha già anticipato di voler fare il sindaco. Sinceramente questo balbettio ci ricorda molto la tattica attendista usata finora e sinceramente questo ci preoccupa.
Il tempo passa, l’autunno è alle porte e si preferisce la polemica politica, come al solito, ai fatti e alla risoluzione dei problemi, sempre che questa amministrazione ne sia capace.
Questa è la proposta concreta e seria del MoVimento 5 Stelle – conclude Savini – ora attendiamo una risposta altrettanto concreta e seria da parte del sindaco Mismetti e la sua Giunta”.
Giampaolo Ceci
6 anni agoLa questione della FILS (ma in generale l’intervento degli enti pubblici in attività economiche che possono essere forniti da privati) andrebbe trattata con freddi ragionamenti che evidenzino la utilità sociale delle diverse alternative.
Un ente pubblico (intellettualmente onesto) é indotto a promuovere la costituzione di sue controllate per due motivi.
1) Perché può erogare servizi utili e socialmente strategici che non potrebbero essere erogati da imprese private qualora non si rivelassero remunerativi.
2) perché la sua controllata è in grado di fornire lo stesso sevizio, ottenibile da imprese locali, in forma più efficace e a condizioni economiche più vantaggiose rispetto a quello erogabile da imprese locali fornendo così ai cittadini un servizio migliore a un costo minore.
Nel nostro caso i servizi erogati dalla FILS non sono strategici e men che meno mi pare siano forniti a prezzi minori di quelli ottenibili da privati e neppure, mi pare, si distinguano per la loro qualità.
Allora? Se le premesse sono giuste, ( a prescindere da approfondimenti generali sulla turbativa sul mercato che producono le “controllate” seppure ben gestite ) mantenere in vita la FILS, non mi sembra una decisione che produca utilità alla collettività locale.
Un politico avveduto, che ha a cuore gli interessi generali, seppure a malincuore, DEVE prendere atto della situazione e avere il coraggio di chiudere un carrozzone che non serve allo scopo per cui è stato promosso.
Chi non condivide questo ragionamento, dovrebbe motivare quali siano le ragioni perché si dovrebbe continuare a scaricare le perdite di gestione sui cittadini.
Se ho capito le tesi di Savini, non sono riuscito a capire quelle di Mismetti.